Rubrica: LEggENDO VIAggIANDO

Rubrica: LEggENDO VIAggIANDO


“Perché la vita di ogni essere vivente è il suo sangue, in quanto sua vita; perciò ho ordinato agli Israeliti: non mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita d’ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato.”

                                                                                             (Levitico, 17, 14)

 

 

 

Mercedes Abad, nata a Barcellona nel 1961, ha un’importante carriera di giornalista, costellata da riconoscimenti e collaborazioni importanti. Occupatasi anche di teatro, con Sangue è al suo primo romanzo. Pubblicato nel 2000 in Spagna, arriva in Italia grazie alla casa editrice Gran Vìa.

Il racconto esordisce con un ammonimento ben chiaro al lettore, stabilendo subito che “questa storia non è una storia allegra […]Fra poco non resterà nulla di me”. Questo crea già dall’inizio una forte

carica di curiosità che accompagna il romanzo nella sconvolgente storia di Marina.

Marina è una giovane attrice fuori dagli schemi, che vive con poche regole e soprattutto segue l’istinto come reazione ad un’educazione oppressiva, tipica della religione spondalaria, alla quale mamma Victoria è profondamente legata.

Il forte legame alle totalitarie credenze religiose, influisce sul rapporto madre-figlia: nonostante Marina sia riuscita a sfuggire alla morsa dell’ascendente religioso, è frenata nei comportamenti dalle azioni materne. Marina, pur essendo libera, inconsciamente, cerca l’approvazione dei suoi familiari e, per colmare questo vuoto affettivo, cerca negli instabili rapporti con gli uomini la protezione che non sente di avere. Si sente troppo diversa da quella donna che la contraddice, prova rabbia per quel corpo che giace in un letto di ospedale continuando ostinatamente a rifiutare la trasfusione che potrebbe permettere ancora la vita. Marina è ostinata quanto lei e la sua testardaggine le permette un gesto improvviso attraverso il quale, si accorgerà di un legame arcano, profondo e sofferente. Conoscenza nuova di un viaggio a ritroso nella Spagna post-moderna e nei meccanismi dei sentimenti.

La Abad ci porta nella Spagna dei nostri giorni: un Paese che guarda alle innovazioni e al cambiamento ma che deve tener conto dei fondamentalismi religiosi e di un bagaglio di storia difficile da trascinare.

Un romanzo dal linguaggio personale, graffiante ed ironico che può risultare in contrasto con la struttura e le tematiche del libro.

 

 

“…il mio intervento aveva fatto sì che la sua coscienza si mantenesse viva ma indissolubilmente unita alla mia, perché il sangue era riuscito- e non mi chiedete come- a demolire le barriere esistenti fra noi:a partire da questo momento saremmo diventati i due emisferi di un unico organismo spirituale.”

 

 

Giulia Siena

Nella foto: l’autrice del libro

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