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Pubblicato sull’ultimo numero della prestigiosa rivista “Nature Genetics” un lavoro scientifico co-diretto da ricercatori dell’unità di neurogenetica dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, sezione Mendel di Roma (in particolare dai medici Enza Maria Valente e Francesco Brancati), insieme ai collaboratori dell’università di California San Diego, dell’università di Leeds e dell’Ospedale Necker di Parigi.

Il lavoro ha come tema la sindrome di Joubert, caratterizzata da un complesso quadro malformativo che coinvolge il cervelletto e numerosi altri organi, mentre la sindrome di Meckel causa gravi anomalie fetali incompatibili con la vita. Mutazioni di tale gene sono particolarmente frequenti in alcune popolazioni come quella ebraica aschenazita, in cui la stragrande maggioranza dei soggetti affetti da queste due sindromi è portatore di una stessa mutazione comune nel gene TMEM216.

Lo studio mostra che il nuovo gene identificato blocca l’attività di strutture cellulari simil-antenne, chiamate “cilia”, che perdono l’abilità di riconoscere e trasmettere informazioni fondamentali sia per lo sviluppo embrionale che per il corretto funzionamento di numerosi organi in epoca post-natale. I risultati ottenuti migliorano l’attuale comprensione di questi gravi sindromi e contribuiscono allo sviluppo di strategie terapeutiche anche per patologie più frequenti correlate al malfunzionamento delle “cilia” cellulari, come la spina bifida (uno dei difetti congeniti a maggior prevalenza) ed il rene policistico.

La sindrome di Joubert e la sindrome di Meckel sono, infatti, parte di un ampio gruppo di patologie denominate “ciliopatie”, in quanto le cilia presenti sulla superficie cellulare non funzionano correttamente e non rispondono in maniera adeguata ai segnali. Tale malfunzionamento previene nell’embrione la formazione di un corretto tubo neurale, con conseguenti anomalie di sviluppo del sistema nervoso centrale che, nei bambini con sindrome di Joubert, portano quasi invariabilmente allo sviluppo di ritardo mentale di grado medio-grave. Possono inoltre concomitare anomalie a carico della retina, dei reni, del fegato e del sistema scheletrico. La diagnosi prenatale di queste condizioni viene di solito effettuata tardivamente, a seguito di riscontro ecografico di anomalie dello sviluppo del sistema nervoso e multiorgano, nel secondo trimestre di gravidanza. I risultati ottenuti consentiranno di migliorare la diagnosi genetica prenatale per le coppie a rischio di avere figli con sindrome di Joubert e Meckel.
 

 

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