Ente Parco, un protocollo di intesa con il C.R.A.

Studi e ricerche mirate a migliorare l’efficienza del sistema biologico e la tutela dell’ambiente nelle aree rurali

— E’ di lunedì scorso la firma di un protocollo di intesa tra il Parco Nazionale del Gargano e il consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (C.R.A.), alla presenza del direttore Marcello Mastrorilli, per attivare studi e ricerche mirate a migliorare l’efficienza del sistema biologico e la tutela dell’ambiente nelle aree rurali.

Il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura è un ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestaleche risponde direttamente al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ed opera attraverso il Dipartimento di Agronomia, Foreste e Territorio (D.A.F.)per l’esecuzione di studi e ricerche della gestione sostenibile, sviluppando azioni di tutela e conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, per lo studio del loro funzionamento e dei processi tra le varie componenti biotiche e abiotiche, con particolare riferimento alla produttività dei sistemi colturali degli ambienti semi-aridi e caldo-aridi dell’area mediterranea.

 

“Ho sempre ritenuto di primaria importanza–dichiara il Presidente Pecorella – creare sinergie tra l’Ente ed Organizzazioni scientifiche al fine di sviluppare nuove e avanzate forme di tutela e valorizzazione dell’ambiente, con particolare attenzione a quello rurale che rappresenta l’anima più profonda e antica del Gargano. Con questo protocollo intendiamo avviare rapporti stabili e continuativi con il C.R.A., utilizzando le sue competenze e le sue professionalità, e contribuire così allo sviluppo economico e sociale del territorio agro-forestale garganico.

Molti sono i progetti messi in campo dall’Ente negli ultimi anni per una concreta promozione delle colture tipiche del Parco, come la recente filiera dell’olio extra vergine d’oliva; in questo senso il C.R.A. potrà affiancare il nostro lavoro nell’incrementare la biodiversità agricola – inteso come varietà ed ecotipi locali e a rischio di erosione genetica – e quella naturale ad essa associata, contribuendo all’analisi e alla successiva pianificazione del territorio rurale e delle aree agro-forestali. Inoltre gli studi del CRA ci aiuteranno a sviluppare pratiche agricole a basso impatto ambientale ma con notevoli vantaggi economici per i nostri agricoltori.”

 

Con il protocollo, che ha durata di 5 anni, si verranno a creare di gruppi di lavoro misti Ente Parco/C.R.A che saranno chiamati a definire e sviluppare un piano di lavoro dettagliato per la definizione di programmi di sviluppo e di cooperazione che si candideranno ad accedere ai finanziamenti regionali ed europei.

Articolo pubblicato mercoledì 26 marzo 2014 alle ore 17.34

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