Rubrica: LEggENDO VIAggIANDO

 

Bonaria Urrai vive nella Sardegna degli anni Cinquanta con Maria, una “fillus de anima” che, secondo l’uso campi danese, consente alle famiglie numerose di compensare le sterilità altrui attraverso una adozione sulla parola; il patto tacito è che la figlia acquisirà lo status di erede, ma in cambio promette di prendersi cura della madre adottiva nei bisogni della vecchiaia.
La bambina è inizialmente convinta che Bonaria Urrai faccia la sarta ma ben presto scoprirà altro. Un romanzo che ha vinto il Premio Campiello 2010; un esempio mirabile di scrittura che la originalissima Michela Murgia ci regala con una bellezza senza tempo.

Accabadora| Michela Murgia | Einaudi – www.einaudi.it  | 2009 | 164 p. | euro 18,00
 

 

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