Trenitalia cancella il treno notte da Lecce a Milano

Visitsangiovannirotondo.com firma con gli altri la lettera a Mario Monti

Mercoledì 28 dicembre 2011, ore 22.55 -

Sempre affollati i treni da Lecce a Milano di notte. Studenti, genitori, lavoratori. Gente di tutte le età, chi per un motivo, chi per un altro raggiungevano la città lombarda con il treno viaggiando di notte per recuperare tempo o per maggiore comodità.

“Le ferrovie dividono l’Italia” si legge in un articolo di Lorenzo Lamperti su Libero (http://affaritaliani.libero.it/ ): “Ci si metteva in fila tre mesi prima. Prenotare una cuccetta per un treno notturno da Lecce a Milano, o viceversa, non era impresa semplice. C’erano studenti che tornavano a casa per le feste, lavoratori emigrati al Nord che facevano ritorno dalle loro famiglie. C’erano quelli che si recavano nella città di origine per votare quando c’erano le elezioni. Partivano da un capo dell’Italia e arrivavano all’altro, attraversando un intero Paese. Vedendo colori diversi, assaggiando i sapori dei territori che si attraversavano. Quando il treno si fermava a Bologna, si compravano le famose lasagne. L’omino con il carrello le passava dal finestrino. E ci si sentiva in viaggio. Ci si sentiva in Italia. Perché su quel treno-notte partivi da Milano, arrivavi sull’Adriatico e lo vedevi diventare Ionio. Perché ti addormentavi a Bologna e ti risvegliavi a Bari. Oppure chiudevi gli occhi a Pescara e li riaprivi in Lombardia. E, abituato ai palloni sgonfi e ai campi polverosi del Sud, vedevi le moderne strutture sportive del Nord. Perché su quel treno-notte attraversavi l’Italia, accompagnando il boom economico.”

Il giornale Senzacolonne di Brindisi ha scritto una lettera a Monti. Sul quotidiano pugliese si legge: “E’ arrivato il momento di ribellarsi alle ingiustizie che emarginano la Puglia (e soprattutto il Salento) dal resto dell’Italia. Trenitalia, ovvero l’arte dei pazzi: da Brindisi a Roma si passa da Ancona. Per andare a Milano si fa “scalo” a Bologna. Tutto in orari allucinanti e con valigie al seguito. Eppure le tasse si pagano qui come al nord e allora perché i servizi non sono gli stessi. E’ impensabile che un treno-notte preveda un’interruzione che obbliga i passeggeri a salire e scendere a metà del viaggio. Non succede in nessun’altra parte del mondo”.

Nichi Vendola è d’accordo: “Appoggio l’iniziativa, ora basta. Chiediamo di ripristinare il valore sociale del trasporto pubblico e di garantire il diritto universale alla mobilità di tutti i cittadini”.

Francesco Divella, senatore e titolare dell’omonimo pastificio, ha detto: “Questa battaglia dovrebbe essere apartititca, mi unisco a voi. Ed esorto tutti i cittadini pugliesi ad aderirvi. Oltre ai treni passeggeri c’è il problema dei treni merce. Da Bari per Napoli, infatti, sono stati soppressi anche molti treni container”.

Albano Carrisi riflette anche sulla sua esperienza personale: “Non hanno alcuna considerazione per lo sviluppo del Sud, lo si vede da queste imposizioni inaccettabili. Le due Italie le vogliono loro. Ora basta, vogliamo diritti e parità. Dobbiamo avere le ali come Roma e Milano. Ringrazio queste città, ma non è giusto che io sia dovuto andare lì per diventare quello che sono, privandomi dei miei affetti, è una disparità assurda”.

http://www.senzacolonne.it/index.php?option=com_content&view=article&id=15427:trenitalia-politici-vip-e-cittadini-uniti-nella-battaglia&catid=90:cronaca-brindisi&Itemid=280

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